Verso la giornata mondiale del malato reumatico
Venerdì 18 e sabato 19 ottobre, la redazione di You Emergency è a Monte Porzio Catone, nello splendido Centro Congressi e Rappresentanza Villa Mondragone, dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata.
Siamo ad assistere alle due giornate intensissime di lavori in reumatologia “Join (t in) Rheumatology”, evento arrivato alla sedicesima edizione, vuol dire quindi che sono 16 anni che la reumatologia del Lazio si aspetta questo importante evento che ogni anno riporta alcune novità.
Dall’incontro con il Prof. Roberto Perricone, responsabile scientifico di questa edizione e di tutte le precedenti e Ordinario di Reumatologia dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, abbiamo discusso le novità di quest’anno.
Il Professore ci ha riportato che i veri protagonisti di questa edizione sono stati i giovani ricercatori in reumatologia, anche molto giovani, alcuni sotto i 30 anni, che lavorando tanto sulla ricerca clinica e in farmacologia hanno voluto riportare i loro risultati e i loro dati durante il congresso.
Venerdì 18 ottobre ci sono state 12 comunicazioni brevi su argomenti più vari su pazienti con patologie reumatiche: sono moltissime le patologie reumatiche che affliggono uomini e donne di tutte età e per le quali fino a 16- 17 anni fa vi erano poche terapie.
I giovani hanno riportato importanti scoperte in ambito di malattie rare e anche nel trattamento farmacologico di donne in età fertile che desideravano avere una maternità e che grazie alle nuove terapie sono riuscite ad ottenere.
Di questo ci ha parlato la Ginecologa Prof.ssa Carolina De Carolis, la quale lavora a stretto contatto con i reumatologi di Tor Vergata, pertanto, fornendo quel supporto clinico e psicologico necessario a queste donne, esse sono in grado di portare a termine con soddisfazione una gravidanza.
Molte sono state anche le relazioni di sabato 19 ottobre che hanno riportato anche informazioni rilevanti sulla correlazione tra obesità e patologie infiammatorie.
Quindi tutti concludono che per avere una buona qualità di vita, seppur in trattamento farmacologico, è fondamentale associare una dieta adeguata e conoscere gli alimenti che potrebbero indurre maggiore infiammazione rispetto agli altri.
Le patologie di cui si è parlato durante i due giorni di relazioni sono patologie rare e gravemente invalidanti, come la Sindrome di Sjogren o anche altre patologie meno rare ma non meno dannose, come il Lupus Eritematoso Sistemico.
Il 18 ottobre si è parlato anche di connettiviti con la presenza di relatori considerati di riferimento nazionale, ma anche con relatori internazionali, come il Dott. Yehuda Shoenfeld proveniente da Israele.
Il giorno successivo, nella giornata del 19 ottobre, si sono affrontate patologie come artriti auto-infiammatorie, e l’importanza delle vecchie terapie a confronto con le nuove terapie. Sono stati trattati quindi i nuovi target terapeutici, oggi molto ambiziosi: il target è la remissione della patologia, ovvero la guarigione, cosa improponibile fino a non molto tempo fa. Grazie alla ricerca in farmacologia è stato possibile avere nell’armamentario farmacologico del medico reumatologo molte molecole, molecole biologiche e di nuove classi che hanno dato la possibilità, per esempio nel trattamento di artrite reumatoide, del Lupus, di altre patologie che portavano a invalidità importanti fino a poco tempo fa, di giungere a una risoluzione o addirittura alla restituzione biologica. Ha preso parte a questa sezione anche il Dott. Dimitrios Bogdanos proveniente dalla Grecia
La possibilità di avere la guarigione è aumentata dal fatto che si possa avere una diagnosi precoce, quindi prima si individuano i segni e sintomi delle patologie reumatologiche, meglio è. Su questo punto stanno dibattendo in reumatologia, per diffondere e rendere noto ai medici non di questo settore quali sono i criteri diagnostici per diagnosticare patologie reumatologiche.
Infine, non potevano non esserci delle premiazioni nell’ambito di queste due giornate che hanno visto presenti molti giovani. Le premiazioni sono state in danaro, 500 € per ogni lavoro di ricerca valutato di particolare importanza dalla commissione.
A completare questo quadro positivo e di successo dal punto di vista scientifico di “Join (t in) Rheumatology”, è stata la reale collaborazione tra le 4 università di Roma. Questo evento è stato realizzato dal Prof. Perricone e dal suo staff di Tor Vergata, ma i lavori di ricerca e le altre attività, sono condivise dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dal Policlinico Gemelli, Columbus, in rappresentanza della quale era presente la Prof.ssa Elisa Gremese, mentre dal Campus Biomedico era presente la Prof.ssa Antonella Afeltra e dall’Università La Sapienza il Prof. Guido Valesini, il Prof Francesco Conti e la Prof.ssa Manuela Di Franco, e molti altri ricercatori di queste quattro Università.
Quindi auguriamo a tutti buon lavoro e arrivederci al prossimo anno con l’edizione 17 di “Join (t in) Rheumatology”2020.